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Bøger af Luigi Pirandello

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  • af Luigi Pirandello
    98,95 - 108,95 kr.

    Dopo aver raccontato la loro vicenda, i sei personaggi convincono il capocomico a rappresentarla, rifiutando però l'assegnazione delle parti ai vari attori: essi vogliono rappresentare di persona il loro dramma. Subito viene sollevato un problema dal capocomico: l'assenza di madama Pace, fondamentale per la scena nell'atelier. Il padre offre subito una soluzione: ricreare l'atelier in modo che madama Pace sia attratta sulla scena. Infatti appare subito dopo la madama, con grande spavento da parte di tutti gli attori, che scappano urlando. Iniziano subito la scena in cui, con una parlata mezzo italiana e mezzo spagnola, la madama annuncia alla figliastra l'arrivo di un cliente (il padre), fino all'arrivo del padre. Il capocomico, convinto dell'effetto della scena, fa subito provare agli attori. A causa dell'eccessiva artificiosità della rappresentazione, però, la figliastra scoppia in fragorose risate, convincendo il capocomico a permettere che i personaggi stessi rappresentino se stessi sulla scena. La rappresentazione continua fino all'arrivo della madre e all'arrivo di questa nella casa del padre con i tre figli. Nell'ultima scena, per cui è allestito un giardino, la madre scopre la bambina affogata nella vasca e, presa da orrore, scorge dietro un albero la figura del giovinetto che, con occhi da pazzo e una rivoltella nascosta nella tasca, ha assistito alla scena. All'improvviso parte un colpo di rivoltella e il grido di disperazione della madre. Allo sconcerto degli attori, che non sanno se il ragazzo sia morto o meno, il padre grida la verità di quegli avvenimenti.

  • af Luigi Pirandello
    98,95 kr.

    Lazzaro fa parte dell'ultima produzione letteraria di Luigi Pirandello che si rifà al mito come ne La nuova colonia e ne I giganti della montagna. La composizione dell'opera risale al 1928 e fu rappresentata in Italia la prima volta a Torino nel dicembre del 1929 con la Compagnia di Marta Abba. Per la prima ed ultima volta Pirandello affronta l'argomento religioso esplicitamente e lo fa in un mito, inserito in un tema più ampio, che si ritrova in tanti drammi precedenti: lo scontro di due culture, una materna, istintiva e vitalistica e l'altra paterna che in questo dramma assume il significato di trascendenza, di religione dogmatica e autoritaria. I contrasti tra Diego e Sara, marito e moglie, soprattutto per quanto riguarda l'educazione dei figli Lucio e Lia, portano inevitabilmente alla loro separazione. Sara se ne va in una casa di campagna dove si innamora del fattore Arcadipane e inizia con lui una vita tutta spontanea e naturale senza remore sociali o religiose. Diego, portatore di una fede negativa, dogmatica e severa s'incarica della educazione dei figli mandando Lucio in seminario e Lia ad un convento di suore dove si ammala perdendo l'uso di una gamba. Il dramma si origina nel momento in cui Lucio si rifiuta di diventare prete, opponendosi al padre che per la violenta reazione che segue alla decisione del figlio, accidentalmente muore. Una miracolosa iniezione del dottore Gionni però lo riporta in vita. Novello Lazzaro, Diego ha scoperto che nell'aldilà c'è il nulla: tutte le rinunce che egli ha fatto per conquistarsi il Paradiso non servono a niente: nell'altro mondo non ci sarà compenso né punizione. Se prima del suo ritorno in vita aveva dunque sopportato il tradimento della moglie, ora potrà finalmente sfogare la sua rabbia e vendicarsi ferendo Arcadipane. Sarà Lucio a fare da tramite tra la fede persa del padre e la vita tutta naturale della madre. Il Dio immanente di Pirandello, che eternamente vive nell'eterno presente della vita farà in modo che Lucio si dedichi alla vita religiosa, salvando il padre e guarendo miracolosamente la sorella.

  • af Luigi Pirandello
    108,95 - 208,95 kr.

    Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo.

  • af Luigi Pirandello
    88,95 - 173,95 kr.

    "Enrico IV" from Luigi Pirandello. Drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934 (1867-1936).

  • af Luigi Pirandello
    98,95 kr.

    La patente è una commedia in un atto scritta da Luigi Pirandello nel 1917 con il titolo 'A patenti, destinata alla rappresentazione teatrale in lingua siciliana per l'attore Angelo Musco che la recitò per la prima volta il 23 marzo 1918 al teatro Alfieri di Torino e successivamente il 19 febbraio 1919 al teatro Argentina di Roma. Il dramma ripropone il tema della novella dallo stesso titolo composta nel 1911. Una nuova versione della commedia in lingua italiana fu redatta tra il dicembre 1917 e il gennaio 1918. La commedia fu pubblicata nella Rivista d'Italia del 31 gennaio 1918 e in volume dai fratelli Treves (Milano, 1920). È con questa maschera da menagramo che Chiarchiaro si presenta in tribunale, poiché è così che lo vedono tutti quelli che terrorizzati lo incontrano facendo nel contempo gesti scaramantici; e dunque, se così deve essere, è meglio corrispondere a quello che gli altri credono che tu sia come tutti credono. Se tu mi vedi come uno jettatore per quanto io faccia non riuscirò a cambiare la tua opinione e dunque sarò come tu mi vuoi ma che almeno possa trarne un vantaggio. Il giudice D'Andrea, seriamente convinto che la jella non esista, vuole rendere giustizia al pover'uomo così ingiustamente messo al bando dalla società per una sciocca superstizione ed è quindi disposto a condannare il figlio del sindaco e un assessore, contro i quali s'è querelato per diffamazione Chiarchiaro a seguito degli scongiuri che quelli hanno pubblicamente e sfacciatamente fatti al suo passaggio. Ma il giudice viene a sapere dallo stesso querelante che questi è andato a fornire prove e testimonianze certe della sua capacità jettatoria agli stessi avvocati dei querelati. Dunque sarebbe lui che vuole essere condannato. Eppure Chiarchiaro ha diversi motivi per chiedere giustizia: a causa della cattiva fama costruita su di lui la sua famiglia s'è rinchiusa in casa, le sue belle figliole non trovano più nessuno che voglia sposarle, lui stesso ha perduto il lavoro e fa la fame. Ma proprio per questo il presunto jettatore vuole che non ci siano più dubbi sulle sue doti di autore di malefici: chi li teme dovrà pagare una piccola somma per evitarli e perché questo non appaia come un'estorsione egli pretende che il giudice gli dia, condannandolo, un attestato, una patente per esercitare legalmente la sua professione di jettatore. Come il giudice con la sua laurea può esercitare la sua professione così Chiarchiaro potrà scrivere sul suo biglietto da visita: "di professione jettatore" e così, apertamente, potrà far pagare una tassa anti-jella ai superstiziosi. Il giudice naturalmente si rifiuta, quando, proprio mentre Chiarchiaro pretende ad alta voce la sua patente di jettatore, un colpo di vento fa cadere la gabbia dove, ormai morto per la caduta, cantava un cardellino, unico ricordo della defunta cara mamma del giudice. I giudici del collegio giudicante hanno assistito muti e sbigottiti all'accaduto: pagano in silenzio il loro obolo a Chiarchiaro, che lo accetta sghignazzando: da adesso potrà ufficialmente esercitare la sua professione.

  • af Luigi Pirandello
    98,95 kr.

    I giganti della montagna è un dramma incompiuto dello scrittore italiano Luigi Pirandello. Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni venti. Come di consueto, questo dramma si basa su una delle Novelle per un anno. Questa volta si tratta di Lo storno e l'Angelo Centuno (1910). Inoltre un personaggio (il lampionaio Quaquèo) è ispirato alla novella Certi obblighi. Il primo atto aveva un titolo a sé I fantasmi. Pubblicato in alcune riviste (Dramma; La Nuova Antologia), fu rappresentato per la prima volta a Firenze, il 5 giugno 1937. Il secondo atto fu dato alle stampe dalla rivista Quadrante. Il pezzo rimase comunque incompiuto a causa della morte del drammaturgo, avvenuta nel 1936. Il terzo atto, l'ultimo, non fu mai scritto anche se il figlio di Pirandello, Stefano, ne tentò una ricostruzione: a quanto pare, il padre gliene avrebbe rivelata la struttura. Il pezzo continuò quindi ad essere rappresentato in varie versioni: famose furono anche le rappresentazioni di Giorgio Strehler, di gran prestigio anche a livello internazionale (per esempio a Düsseldorf nel 1958). La pièce narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata La Scalogna e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Viene quindi richiamato il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come Sei personaggi in cerca d'autore.

  • af Luigi Pirandello
    108,95 kr.

    Trama Bozza originale di Uno, nessuno centomila, capitolo IV. "Scusate ancora", pag. 58. Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita. Un giorno, tuttavia, in seguito all'osservazione da parte della moglie la quale gli dice che il suo naso è leggermente storto, inizia ad avere una crisi di identità, a rendersi conto che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa dalla sua. Da quel momento l'obiettivo di Vitangelo sarà quello di scoprire chi è veramente lui. Decide quindi di cambiare vita (rinunciando ad essere un usuraio) anche a costo della propria rovina economica e contro il volere della moglie che nel frattempo è andata via di casa. In questo suo gesto c'è il desiderio di un'opera di carità ma anche quello di non essere considerato più dalla moglie come una marionetta. Anche Anna Rosa, un'amica di sua moglie che lui conosce poco, gli racconta di aver fatto di tutto per far intendere a sua moglie che Vitangelo non era lo sciocco che lei immaginava e che non c'era in lui il male. Il protagonista arriverà alla follia in uno ospizio, dove però si sentirà libero da ogni regola, in quanto le sue sensazioni lo porteranno a vedere il mondo da un'altra prospettiva. Vitangelo Moscarda conclude che, per uscire dalla prigione in cui la vita rinchiude, non basta cambiare nome: proprio perché la vita è una continua evoluzione, il nome rappresenta la morte. Dunque, l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo continuamente in modo diverso. Il titolo del romanzo è una chiave di lettura per comprenderlo fino in fondo, infatti quella di Vitangelo Moscarda è la storia di una consapevolezza che si va man mano formando: la consapevolezza che l'uomo non è Uno, e che la realtà non è oggettiva. Il protagonista passa dal considerarsi unico per tutti (Uno, appunto) a concepire che egli è un nulla (Nessuno), attraverso la presa di coscienza dei diversi se stesso che via via diventa nel suo rapporto con gli altri (Centomila). In questo modo la realtà perde la sua oggettività e si sgretola nell'infinito vortice del relativismo. Nel suo tentativo di distruggere i centomila estranei che vivono negli altri, le centomila concezioni che gli altri hanno di lui, viene preso per pazzo dalla gente, che non vuole accettare che il mondo sia diverso da come lo immagina. Vitangelo Moscarda è il "forestiere della vita", colui che ha capito che le persone sono "schiave" degli altri e di se stesse. Egli vede gli altri vivere in questa trappola, ma neanche lui ne è completamente libero: il fatto che la gente l'abbia preso per pazzo è la dimostrazione che non è possibile distruggere le centomila immagini, a lui estranee, che gli altri hanno di lui. È possibile solo farle impazzire. La fine del romanzo è molto profonda, conclusione degna per un'opera di questa portata. Il rifiuto totale della persona comporta la frantumazione dell'io, perché esso si dissolve completamente nella natura. Pieno di significati è il rifiuto del nome, che falsifica ed imprigiona la realtà in forme immutabili, quasi come un'epigrafe funeraria. Al contrario della vita, che è un divenire perenne, secondo la concezione vitalistica di Pirandello.

  • - Commedia in tre atti
    af Luigi Pirandello
    88,95 kr.

    L'innesto è una commedia di Luigi Pirandello probabilmente composta nel periodo settembre-ottobre del 1917 sulla base delle novelle Scialle nero, della raccolta con lo stesso titolo e L'altro figlio, della raccolta In silenzio. Il 29 gennaio 1919 fu rappresentata al Teatro Manzoni di Milano con protagonista Maria Melato nella parte di Laura Banti. Fu pubblicata nel 1922 Laura Banti, recatasi a dipingere in un parco di Roma, a Villa Giulia, vicino alla sua dimora, ha subìto un brutale stupro e, lei che in sette anni di matrimonio non ha avuto figli, ora è rimasta incinta dalla violenza sessuale. Laura, superato sia pure parzialmente il dramma subìto, reagisce riversando in misura maggiore il suo amore verso il marito di cui comprende l'interiore conflitto. Essa aumenta le cure e le attenzioni amorose per il marito quasi per coinvolgerlo nel dare un nuovo senso all'accaduto, quasi per rivestire di bene quell'atto malvagio da cui pure nascerà qualcosa di bello: una nuova vita. Ma Giorgio non riesce a non sentire un sentimento di ripugnanza e disgusto verso quel nascituro per lui simbolo dell'oltraggio alla sua paternità, e non capisce l'intenzione della moglie di voler dare con la forza del loro amore un valore positivo all'accaduto; anzi, egli pensa che sia un espediente, quasi un inganno, per fargli accettare un figlio non suo. Il marito quindi, decide che Laura debba abortire e chiama il dottor Romeri perché intervenga. Il dottore mentre attende di essere introdotto nella camera di Laura ha un colloquio con la madre di lei, la signora Francesca, che domanda al dottore se egli condivide l'intento di Giorgio di fare abortire la moglie. Il dottore racconta allora un episodio di quand'era medico militare: Un soldato... in un accesso di furore, sparò contro un suo superiore; poi rivolse l'arma contre se stesso per uccidersi...[ma] rimase [solo] ferito mortalmente...Di fronte a un caso come questo, nessuno pensa al medico a cui è fatto obbligo di curare, di salvare...come se il medico non avesse una coscienza per giudicare... il medico ha il dovere di salvare contro la volontà patente...di quell'uomo [di uccidersi]. E poi quando io gli ho restituito la vita?...per farlo uccidere a freddo, da chi ha imposto a me un dovere che diventa infame, negandomi ogni diritto di coscienza sull'opera mia stessa! Il medico questa volta è d'accordo con la sua coscienza nel sopprimere la vita che Laura ha dentro di sé, sempre che essa acconsenta. Ma Laura non rinuncerà mai ad essere madre, a soffocare il suo amore istintivo e naturale al punto che preferirà abbandonare il marito. Solo a questo punto Giorgio capirà ciò che sta perdendo: quell'amore di cui finora ha goduto soltanto lui ora quasi si riverbera raddoppiandosi sul figlio che deve nascere e che proprio questo amore profondo glielo farà alla fine sentire come suo. Ciò che ha subìto sua moglie è stato come un innesto che ferisce la pianta ma le fa dare nuovi e migliori frutti.

  • af Luigi Pirandello
    188,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

  • - L'UOMO SOLO, LA CASSA RIPOSTA, IL TRENO HA FISCHIATO, ZIA MICHELINA ed altre
    af Luigi Pirandello
    168,95 kr.

    Novelle per un anno è una raccolta di raconti e novelle di Luigi Pirandello. Questo è il primo volume di tredici. Un novella al giorno, per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratta la sua qualità. L. P. Il IV volume della raccolta pirandelliana di racconti brevi

  • af Luigi Pirandello
    274,95 kr.

    This is a reproduction of a book published before 1923. This book may have occasional imperfections such as missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. that were either part of the original artifact, or were introduced by the scanning process. We believe this work is culturally important, and despite the imperfections, have elected to bring it back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide. We appreciate your understanding of the imperfections in the preservation process, and hope you enjoy this valuable book.

  • af Luigi Pirandello
    118,95 kr.

    Nel 1908 Pirandello scrive L'umorismo un saggio dove confluiscono idee, brani di scritti e appunti precedenti. La poetica dell'Umorismo Pirandelliana, in realtà nasce già quando, nel 1904, pubblica le due premesse de Il fu Mattia Pascal.

  • af Luigi Pirandello
    298,95 kr.

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Ne ridono tutti così: la gente istruita che pure lo vede che piango, e non se ne commuove; ne prova anzi fastidio, e: «Stupida! Stupida!» mi grida in faccia, perché non crede che possa esser vero che il figlio mio, la creatura mia... Ma voi dovete credere a me; vi porto le testimonianze; son tutte povere donne, povere madri come me, del mio vicinato, che ci conosciamo tutte e sappiamo ch'è vero...

  • af Luigi Pirandello
    173,95 kr.

    Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggia concitatamente per il salotto. Svelto, elegante senza ricercatezza, sui quaranta, indossa una giacca viola con risvolti e alamari neri; spirito arguto, s'irrita facilmente; ma poi ride e lascia fare e dire, compiacendosi dello spettacolo della sciocchezza altrui...

  • af Luigi Pirandello
    173,95 kr.

  • af Luigi Pirandello
    186,95 kr.

    Peristi? In vano te da le pagine sacre richiamo dunque, o purissimo amore di tempi lontani, vergin diva, tra gli uomini novi? In vano, o vergin greca, la limpida tua voce chiamo su le marmoree fidiache labbra del tuo simulacro, da secoli muta? Mutaro i tempi. L¿antico genio, li antichi affetti già un fiero turbine incalza da l¿imo, e respinge acre, fuor de la vita, ventando. Al suo gagliardo soffio già crollano le vecchie sedi (son chiese e reggie) e tanta rovina recente con vïolenta furia pervade ...

  • af Luigi Pirandello
    178,95 kr.

    Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, se mi riesca di scoprire negli altri quello che manca a me per ogni cosa ch'io faccia: la certezza che capiscano ciò che fanno. In prima, sì, mi sembra che molti l'abbiano, dal modo come tra loro si guardano e si salutano, correndo di qua, di là, dietro alle loro faccende o ai loro capricci. Ma poi, se mi fermo a guardarli un po' addentro negli occhi con questi miei occhi intenti e silenziosi, ecco che subito s'aombrano. Taluni anzi si smarriscono in una perplessità così inquieta, che se per poco io seguitassi a scrutarli, m'ingiurierebbero o m'aggredirebbero. No, via, tranquilli. Mi basta questo: sapere, signori, che non è chiaro né ce...

  • af Luigi Pirandello
    398,95 kr.

  • af Luigi Pirandello
    398,95 kr.

  • af Luigi Pirandello
    143,95 kr.

    Salotto in casa dello scrittore Salter, addobbato con sfarzo bizzarro. Uscio in mezzo, che dà su un largo corridojo. S'intravede dirimpetto la porta d'ingresso. Nella parete destra (nelle indicazioni, destra e sinistra sono sempre dell'attore) è un grande arco, da cui si scorge un pezzo della parete di fondodello scrittojo. È notte, e così il salotto come lo scrittojo sono illuminati da certe luci velate da schermi di diverso colore che, dando un fantastico rilievo alla bizzarria dell'addobbo, gl'infondono un senso di misterioso riserbo. Al levarsi della tela si vedrà Mop su un'ampia poltrona, in un curioso pigiama di seta, nero e fiorito d'orchidee, tutta aggruppata e rovesciata su uno...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Atrio della villa Arcuri in Riviera. A sinistra, la scala scoperta, di legno, con guida, che conduce ai piani superiori. Si vede, del primo, il ballatojo su cui dànno gli usci delle stanze sovrapposte. Sotto questo ballatojo, nel fondo, in mezzo, l'uscio che immette nella sala da pranzo: uscio a vetri smerigliati. A destra, appartato, un angolo, le cui pareti son formate da scaffalature di libri, intorno alle quali corre una panconata di cuojo. Un tavolino è nel mezzo, con portafiori, portasigarette, portacenere, ecc. Ricchi mobili moderni, da atrio. Sono in iscena, al levarsi della tela, il cameriere Enrico e la cameriera, presso l'entrata per ricevere gl'invitati. Il primo ad arrivar...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Alessandro D¿Ancona, in quel suo notissimo studio su Cecco Angiolieri da Siena, dopo aver notato quanto vi sia di burlesco in questo nostro poeta del sec. III, osserva: «Ma per noi l¿Angiolieri non è soltanto un burlesco: bensì anche, e più propriamente, un umorista. E qui i camarlinghi della favella ci faccian pure il viso dell¿arme, ma non pretendano di dire che in italiano bisogna rassegnarsi a non dir la cosa, perché non abbiam la parola». E, accortamente, in una nota a piè di pagina, soggiunge: «È curioso però che il traduttore francese di una dissertazione tedesca sull¿Humour, inserita nel Recueil de pièces intéressantes, concernant les antiquités, les beaux-arts, les belles-lettr...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Muri bianchi, altissimi. Alle grandi vetrate luminone, tende nere. Tappeto nero, mobili neri. Lungo le pareti, collocate simmetricamente, riproduzioni in gesso di antiche statue di Diana. Porta a destra; uscio a sinistra. Una gran tela bianca pende quasi a mezzo della scena, sospesa a un bastone e scorrevole sugli anelli, a riparo della modella nuda, in piedi su uno zoccolo. La sua ombra per via d'una forte lampada accesa dietro, si proietta nera, enorme, sulla parete di fondo, atteggiata da Diana, come nel piccolo bronzo del museo di Brescia, attribuito al Cellini. Al levarsi della tela, Nono Giuncano di qua dalla tenda, fosco, irrequieto, siede su uno sgabello, aspettando che la "posa...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Salotto in casa di Silia Gala, bizzarramente addobbato. In fondo, grande porta vetrata olandese, di vetri rossi scompartiti su intelajatura bianca che s'apre su due bande, scorrendo di qua e di là entro la parete. Aperta, lascia scorgere di là il salotto da pranzo. - La comune è nella parete sinistra, dove è anche una finestra. Nella parete di destra é un camino; sulla mensola di esso, un orologio di bronzo. Presso il camino, un uscio...

  • af Luigi Pirandello
    143,95 kr.

    Quando donna Mimma col fazzoletto di seta celeste annodato largo sotto il mento passa per le vie del paesello assolate, si può credere benissimo che la sua personcina linda, ancora dritta e vivace, sebbene modestamente raccolta nel lungo «manto» nero frangiato, non projetti ombra su l'acciottolato di queste viuzze qua, né sul lastricato della piazza grande di là. Si può credere benissimo, perché agli occhi di tutti i bimbi e anche dei grandi che, vedendola passare, si sentono pur essi diventare bimbi a un tratto, donna Mimma reca un'aria con sé, per cui subito, sopra e attorno a lei, tutto diventa come finto: di carta il cielo; il sole, una spera di porporina, come la stella del presepio...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Sala di redazione del giornale politico quotidiano La Lotta. Uscio comune in fondo, che dà su un corridojo. Due scrivanie, disposte lateralmente, quasi di fronte. Un tavolino in mezzo, ingombro di giornali. Due vetrine; scaffali; un canapè; poltrone; seggiole. Alle pareti un orologio, un manifesto illustrato del giornale La Lotta; altri avvisi, ecc. Al levarsi della tela, la scena è vuota. Poco dopo s¿apre l¿uscio e Cesare D¿Albis mostra dalla soglia la stanza vuota a Livia Arciani. D¿Albis: Ecco, vedete? non c¿è. Prego. Lascia passare Livia: Non c¿è davvero. Livia: Ma sì, lo credo... lo vedo. D¿Albis: No, scusate: insisto; ho voluto darvi la prova, perché non abbiate a sospettare. ...

  • af Luigi Pirandello
    143,95 kr.

    Ricco salotto in casa dell'avvocato Carpani. La comune è nella parete di fondo, verso sinistra. Due usci laterali. Quello a destra dà nello studio del Carpani. Al levarsi della tela, la scena è vuota. Entrano dalla comune Lisa, vecchia domestica con la cuffia e gli occhiali, stupida e pedante, e Ferrante Morli, bell'uomo, forte, sui quarantacinque anni, sbarbato, con folti e ricci capelli, già tutti grigi, vestito con eleganza un po' abbondante, all'americana. E in preda a una viva ansietà, ma si sforza di dominarla. Questo sforzo lo fa apparire più d'un po' strano e distratto...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    La scena rappresenta lo scrittojo del romanziere Ludovico Nota. È un'ampia stanza d'affitto, con vecchi mobili scompagni, comperati di combinazione: alcuni, più volgari, di proprietà della signora Onoria; altri, del romanziere. Nella parete di fondo, un grande scaffale di libri; in quella a destra, tra due finestre guarnite di vecchie tende ingiallite, una scrivania alta, da scrivervi in piedi, col palchetto sottostante ingombro di grossi dizionari. Nella parete a sinistra, un divano d'antica foggia ricoperto di stoffa chiara a fiorami, con merletti appuntati sulla spalliera e ai bracciuoli, forse per nascondere il sudicio; poltrone, seggiole imbottite, un tavolinetto con ninnoli: tutto n...

  • af Luigi Pirandello
    142,95 kr.

    Studio editoriale di Pietro, editore per diletto. Chiara stanza con pochi mobili (facilmente smontabili e asportabili). Nella parete di fondo, un enorme manifesto illustrato a colori, con cui è stato lanciato americanamente il libro L'imbalconata, liriche di Délago. Ai due lati di questo manifesto, due ritratti ingranditi si voltano le spalle: a destra, quello di *** nel suo atteggiamento ormai famoso, perché migliaja e migliaja di volte riprodotto in libri e stampe d'ogni genere; a sinistra, quello del presunto Délago, cioè d'un bel giovane sui vent'anni, che potrebbe anche essere una lontana immagine giovanile di ***, ignota a tutti e irriconoscibile. In luogo della parete destra ci sa...